Tempi 8.1.14, il settimanale di Comunione e liberazione
Papa Francesco: «Un bambino battezzato non è lo stesso che un bambino non battezzato»
segnalazione di Simona Lisanti
Vera Vigevani Jarak domenica sera ospite di Fabio Fazio a “Che tempo che fa”.
Vera Vigevani Jarak: «L’altro
diventa un oggetto, viene disumanizzato, reso simile a un animale, a
una cosa: non è più un essere umano. E allora lo sterminio diventa possibile».
Fabio Fazio, al 30' della registrazione: Papa Francesco che è argentino come lei dica: “Mai più silenzio!”:
La registrazione è disponibile qui
Si ringrazia Cecilia Santi
il Fatto 11.5.12
Il Vaticano sapeva
Videla e i silenzi del Vaticano
La politica dei “desaparecidos” che il dittatore Jorge Videla ha ammesso
anche in tribunale, era nota fin dal 10 aprile 1978 alla Chiesa
cattolica
Così risulta da un documento rinvenuto nell’archivio della Conferenza episcopale
Desaparecidos: documento della Santa Sede ritrovato. Scritto dopo un pranzo con i vescovi e il dittatore argentino
di Horacio Verbitsky
Corriere della Sera 17.7.05
Argentina. Daniela Padoan incontra le «pazze» di Plaza de Mayo e indaga sul ruolo delle gerarchie cattoliche negli anni di Videla
Il silenzio della Chiesa, l’urlo delle madri
di Carlo Vulpio
qui
Internazionale 1001 e Página 12 (Argentina) 23.5.13
La solitudine di Videla
Il
17 maggio è morto Jorge Videla, simbolo della dittatura argentina
Protetto dalla chiesa, scrive Verbitsky
di Horacio Verbitsky
qui
Repubblica 16.3.13
Padre Bergoglio e i due preti di strada nell’Argentina prigioniera del passato
Baires in festa. I parenti delle vittime: “Non si oppose a Videla”
di Omero Ciai
su spogli alla data del 16 marzo 2013
Today.it 13.3.13
Jorge Bergoglio e il suo passato vicino alla dittatura argentina
Il lato oscuro di Jorge Mario Bergoglio: "Colluso con la dittatura argentina"
qui segnalazione di Daniela Furfaro
Argentina - Chi è Bergoglio? Un Ersatz
Pagina 12 quotidiano argentino dal 1987 14.3.13
Un Ersatz
di Horacio Verbitsky
su “Segnalazioni dal mondo” qui
con un link all’articolo in lingua originale
si ringrazia Andrés Gallo
il Fatto 15.3.13
“Le due guance del cardinale”
Horacio Verbitsky
tratto da “L’isola del silenzio”, ed. Fandango, 2006
su spogli alla data del 15 marzo 2013
il Fatto 15.3.13
L’accusatore, Horacio Verbitsky
“Documenti e testimoni: collaborò con i dittatori”
di Giampiero Calapà
su spogli alla data del 15 marzo 2013
il Fatto 15.3.13
Martiri e silenzio. Così la Chiesa si strinse ai golpisti
Negli
anni di Videla e Massera furono torturati e uccisi anche preti e
vescovi, ma i principali esponenti vaticani scelsero di non denunciare
di Maurizio Chierici
su spogli alla data del 15 marzo 2013
il Fatto 15.3.13
L’avvocato delle vittime
“Anche sui desaparecidos italiani quella Chiesa fu responsabile”
di Anna Vullo
su spogli alla data del 15 marzo 2013
il Fatto 15.3.13
Argentino a Roma
Papa Francesco, una partita ad alto rischio
di Paolo Flores d’Arcais
su spogli alla data del 15 marzo 2013
da La Stampa del 15.3.13:
Nel
1976 Bergoglio, quarantenne, era Superiore provinciale della Compagnia
in Argentina. Un mese prima che i militari prendessero il potere,
Bergoglio chiese a due sacerdoti, Orlando Yorio e Francisco Yalics, di
abbandonare il lavoro che stavano compiendo nelle «Comunità di base» dei
barrios. Di fronte al loro rifiuto, li espulse dalla Compagnia, e
chiese all’arcivescovo di adottare provvedimenti canonici nei loro
confronti. I due religiosi furono arrestati poco dopo il Golpe, e
restarono cinque mesi prigionieri nella famigerata Scuola di Meccanica
dell’Esercito (Esma), un luogo di torture, e da cui i prigionieri
politici venivano caricati su elicotteri, narcotizzati, e gettati in
mare. I due religiosi scamparono a quella sorte; dopo cinque mesi furono
trovati legati e narcotizzati in un campo; ma vivi.
dal Corsera del 15.3.13:
Pagina
12, vicino al governo, ha titolato l'elezione di papa Francesco con un
polemico «Dios Mio!», che equivale assai probabilmente alla reazione
della Kirchner. Titolo dell'articolo principale: «Errare è divino».
L'editoriale è affidato a Horacio Verbitsky, il grande accusatore di
Bergoglio. È un giornalista e scrittore di valore, ha il merito di aver
rivelato molte atrocità dei militari. Da tempo è considerato l'eminenza
grigia dei governi K: se con Nestor era soprattutto un consigliere sul
tema dei diritti umani, con la vedova Cristina si dice sia stato
promosso a consigliere su tutto. Ieri Verbitsky ha scritto che il papato
del suo connazionale sarà un Ersatz, parola tedesca che significa più o
meno pappetta.
La presunte rivelazioni di Verbitsky nascono dal
libro chiamato El Silencio, uscito nel 2005, pochi mesi prima del
Conclave che avrebbe nominato papa Ratzinger. La data non pare casuale, e
si dice addirittura che fotocopie scottanti di quel lavoro finirono tra
le mani dei cardinali, i quali a Bergoglio papa pensarono seriamente
già da allora. Il cardinale argentino, ormai è risaputo, prese 40 voti
prima di desistere e far concentrare i voti su Ratzinger. L'accusa è che
l'allora generale dei gesuiti argentini facesse il doppio gioco con i
militari, lasciando fare i preti progressisti (all'epoca considerati
sovversivi) per poi denunciarli al regime. Su un caso specifico venne
interrogato come testimone due anni fa, il sequestro con torture di due
gesuiti. Bergoglio dichiarò di aver interceduto presso il governo per
ottenere, invano, la liberazione dei due mentre Verbitsky scrisse che li
aveva praticamente consegnati lui. Il nome di Bergoglio spuntò poi in
due processi sul furto di neonati alle oppositrici poi fatte sparire dai
militari. I parenti testimoniarono di essersi rivolti al sacerdote
chiedendo disperatamente aiuto, almeno per rintracciare i bambini. La
risposta sarebbe stata quella di lasciar perdere, perché i piccoli
stavano bene, in qualche altra famiglia. Altri episodi citati da
Verbitsky indicherebbero come minimo la distrazione del religioso
rispetto al dramma che stava attraversando l'Argentina.
da il Fatto del 15.3.13:
Duplice omicidio: chiamato a testimoniare
Nel
2011 la magistratura francese chiese di poter interrogare Jorge Mario
Bergoglio come testimone sull’omicidio di due preti della provincia di
La Rioja avvenuto nel 1976. Le autorità argentine rifiutarono. LaPresse
MA
LE DONNE NO Bergoglio non ha fatto mistero della sua posizione arcaica
sul ruolo delle donne: “Le donne sono naturalmente inadatte per compiti
politici. L’ordine naturale ed i fatti ci insegnano che l’uomo è un uomo
politico per eccellenza, le Scritture ci mostrano che le donne da
sempre supportano il pensare e il creare dell’uomo, ma niente più di
questo”. E a rincarare la dose, il cardinal Bergoglio sottolineò:
“Abbiamo avuto una donna come presidente della nazione e tutti sappiamo
cosa è successo”, riferendosi all’ex presidente Maria Estela Martinez de
Peron.
E SUI GAY? DIPENDE É nota la posizione rigida del
neoeletto sugli omosessuali: “I matrimoni gay sono un segno del diavolo e
un attacco devastante ai piani di Dio” ha detto. Ma c’è sempre
l’eccezione, perchè nel 2005 il vescovo di Santiago Juan Carlos
Maccarone si dimise dopo la divulgazione di un video che lo vedeva
protagonista di un rapporto omosessuale e Bergoglio disse: “La chiesa
argentina è vicina con affetto, comprensione e preghiera al nostro
fratello in questo momento di Croce, di sofferenza”.
IL FUTURO,
ADESSO La Chiesa che vuole Papa Francesco sarà diversa. “Ad una Chiesa
autoreferenziale succede come a una persona autoreferenziale: diventa
paranoica, autistica”. E c’è di peggio: “Qualche volta la religiosità è
accompagnata da una specie di vago teismo che mescola la psicologia con
la parapsicologia” ha spiegato Bergoglio ne “Il gesuita”,
libro-intervista di Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin.
Repubblica 15.3.13
Ombre argentine
di Adriano Sofri
UAAR Ultimissime 15.3.13
Il papa che viene dalla fine del mondo
qui
segnalazione di Giovanni Senatore
Repubblica 12.11.13
Scandaloso chi ruba allo Stato e dona alla Chiesa
CITTÀ
DEL VATICANO - «Peccatori sì, corrotti no», titola l'Osservatore Romano
in edicola. La distinzione è d'obbligo. E in effetti l'intervento di
Papa Francesco, ieri mattina durante la consueta omelia nella cappella
della Casa Santa Marta dove risiede, ha puntato ancora una volta il dito
contro il fenomeno della corruzione. Anzi, contro i corrotti la cui
«doppia vita» rende simili «a una putredine verniciata». Parole
taglienti, quelle usate dal Pontefice argentino. «La doppia vita di un
cristiano fa tanto male, tanto male. "Ma, io sono un benefattore della
Chiesa! Metto la mano in tasca e do alla Chiesa". Ma con l'altra mano,
ruba: allo Stato, ai poveri... ruba. È un ingiusto. Questa è doppia
vita. E questo merita, dice Gesù, non lo dico io, che gli mettano al
collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Non parla di perdono,
qui», ha detto Jorge Mario Bergoglio.
L’articolo integrale qui
segnalazione di Ferdinando Maida
….In questo caso, osserva
infatti Jorge Mario Bergoglio, "Gesù non parla di peccato, ma di
scandalo che è un'altra cosa. E aggiunge che "è meglio per lui che gli
venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare,
piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli"….
Gariwo.net 3.12.12
Diritti umani e crimini contro l'Umanità
"Voli della morte" a processo
Si
è aperto a Buenos Aires il maxi processo per i rapimenti, le torture e
gli omicidi compiuti durante la dittatura argentina dal 1976 al 1982.
Tra i 68 imputati, accusati di 789 crimini contro l'umanità, figurano
anche Alfredo Astiz, Jorge Acosta, Julio Poch e Emir Sisul Hess,
responsabili dei tristemente celebri "voli della morte", durante i quali
i prigionieri politici venivano gettati vivi in mare dagli aerei.
(...)
Tra
le vittime dei "voli della morte" figurano infatti anche la fondatrice
del movimento Azucena Villaflor de Devincenti e le sue compagne Esther
Ballestrino de Careaga, Maria Ponce de Bianco e Angela Aguad,
sequestrate, traferite all'ESMA e poi scomparse.
I loro cadaveri
vennero ritrovati pochi giorni dopo la sparizione delle donne sulle
coste di Buenos Aires, ma non furono identificati e vennero quindi
sepolti senza un nome. Solo nel 2005 la Squadra Argentina di
Antropologia Forense riuscì a identificare i loro resti e si accorse che
essi presentavano fratture dovute a una caduta da una grande altezza e
segni di impatto con l'acqua.
È stato quindi possibile ricondurre
tali decessi ai "voli della morte", grazie ad alcune testimonianze e
alle fotografie rese note dalla Commissione Interamericana per i diritti
Umani. L'esistenza dei "voli" è stata confermata dai superstiti ai
campi di concentramento e da alcuni dei soldati accusati. Adolfo
Scilingo ha confessato di aver gettato in mare i corpi di 30
prigionieri, rivelando di avere avuto "l'appoggio spirituale di un prete
cattolico prima e dopo la carneficina". Anche Julio Poch ha ricordato
di aver "lanciato in mare i corpi ancora vivi di coloro che considerava
'terroristi di sinistra'", tentando di attenuare la sua responsabilità
accennando al fatto che i prigionieri venivano drogati e anastetizzati
prima di essere gettati dagli aerei.
La Commissione Interamericana ha
successivamente reso pubbliche le foto di circa 20 cadaveri trovati
lungo le coste dell'Uruguay tra il 1976 e il 1979, che presentavano
evidenti segni di tortura e di impatto con l'acqua, che sono stati
identificati dalla stessa Commissione come le vittime dei "voli della
morte".
Papa Bergoglio, complice della dittatura
Madri di Plaza de Mayo, Horacio Verbitsky, TG RT
Pubblicato su YouTube in data 18.3.13
Qui sopra tre video che evidenziano la complicità di Mario Bergoglio con la dittatura in Argentina:
1. Conferenza delle madri della Plaza de Mayo (2010):
Conferenza del 2010 delle madri de la Plaza de Mayo, le madri dei figli "desparecidos" in Argentina, in cui Rubén Dri, teologo, docente ed ex missionario, ci spiega che Monsignor Bergoglio, ora papa Francesco I, è stato complice della dittatura in Argentina aiutando i militari a incarcerare e torturare due sacerdoti che erano al fianco dei poveri e delle vittime.
2. Intervista a Horacio Verbitsky (2011):
Intervista del 2011 in cui Horacio Verbitsky, scrittore e giornalista, ci spiega con tanto di prove che Monsignor Bergoglio, ora papa Francesco I, è stato complice della dittatura in Argentina aiutando i militari a incarcerare e torturare due sacerdoti che erano al fianco dei poveri e delle vittime e a non consentirgli di scappare dal paese.
3. Telegiornale di RT (2013):
Telegiornale di RT, in cui ci viene spiegato che non è casuale l'elezione per la prima volta di un gesuita come papa. I gesuiti, noto movimento reazionario nella chiesa, mirano a un nuovo ordine mondiale internazionale; e a questo bisogna aggiungere il fatto che questo papa è stato complice durante le dittature militari in Argentina. Pertanto nessuna innovazione nella chiesa cattolica.
Si ringrazia Francersco Maiorano
Paolo
VI pubblicò la sua ultima enciclica, la Humanae Vitae, il 25 luglio
1968: è volta a specificare la dottrina sul matrimonio così come
definita dal Concilio Vaticano II.
Il
documento ribadisce la connessione inscindibile tra il significato
unitivo e quello procreativo dell'atto coniugale; dichiara anche
l'illiceità di alcuni metodi per la regolazione della natalità (aborto,
sterilizzazione, contraccezione) e approva quelli basati sul
riconoscimento della fertilità.
da una scheda disponibile qui
Il testo integrale dell’enciclica è disponibile qui
«Il Diavolo non è un’astrazione, il Diavolo è una persona»
Nella
catechesi del 15 novembre del 1972 Paolo VI affermò che c’è una causa
personale del Male, la cui potenza va al di là delle mere forze umane e
che continua ad agire come insidioso tentatore, come nemico di Cristo e
della Chiesa lungo la storia: il diavolo. Il suo fumo è entrato nel
tempio di Dio. Il Papa finì il suo intervento invitando i cristiani a
pregare con nuova intensità la petizione del Padre Nostro: “Liberaci dal
male”, dando, come poi ha dato il catechismo della Chiesa cattolica,
un’interpretazione demonologia a questa petizione del Padre Nostro. il
Male non è un'astrazione; indica invece una persona: Satana, il
Maligno, l'angelo che si oppone a Dio. Il «diavolo» [«dia-bolos», colui
che «si getta di traverso»] è colui che «vuole ostacolare il Disegno di
Dio e la sua «opera di salvezza» compiuta in Cristo”.
Nel
1976 Montini fu accusato di avere avuto una relazione con l'attore
Paolo Carlini, risalente ai tempi dell'episcopato ambrosiano e
proseguita anche in seguito all'elezione al soglio pietrino, relazione
che sarebbe stata al centro di un presunto ricatto ai danni del
pontefice. Il responsabile dell'outing fu Roger Peyrefitte, diplomatico,
scrittore collaborazionista e attivista francese, divenuto celebre fin
dal 1943 col suo romanzo autobiografico Le amicizie particolari,
in risposta a una condanna dell'omosessualità da parte del papa,
Peyrefitte affermò che l'ex cardinal Montini diventando papa aveva
assunto il nome di Paolo VI in omaggio all'amante. Biagio Arixi, amico
del Carlini, ne parlò nel suo libro Peccati scarlatti.
Da Wikipedia, disponibile qui
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